Mostre Personali 2023 – Antonio Pignato – Io amo Librino
Antonio Pignato
Io amo Librino
E’ di assoluto conforto prendere atto che le nuove leve della fotografia catanese sanno guardare al loro territorio, alle comunità che lo abitano ed ai loro problemi. “E che problemi!” ci verrebbe di dire.
Stiamo parlando del quartiere di Librino, speranza e maledizione del futuro della città etnea. Qui, ormai, lo sguardo del catanese che abita il centro o le colline circostanti, si posa frettoloso, distante, distaccato. Non ha curiosità di conoscere cosa sta crescendo in questa parte della città; quindi conoscerne la storia, il progetto urbanistico, sociale, economico, ad essa affidato. Librino, da tempo, è ormai altro; è il diverso; qualcosa da cui attendersi solo disagio, incuria, non vivibilità. Gli analisti di queste realtà muovono sempre dagli errori amministrativi, dalle previsioni sbagliate, dal cattivo uso delle risorse, dalla mancata risposta dei suoi abitanti.
Eppure, l’occhio giovane e attento del nostro fotografo, pur costatando queste evidenti e chiare realtà, ha saputo raccogliere altre presenze forti, culturalmente attrezzate, socialmente fondate; ci ha ricordato che anche noi ne avevamo raccolto gli echi e non abbiamo fatto nostre le proposte per una diversa attenzione, per un diverso riconoscimento di orgoglio.
“Librino è bello” ha gridato Antonio Presti chiamando all’appello ragazzi che ne avevano deturpato l’immagine con rifiuti e vandalismi. “Librino è bello” ha gridato il nostro Pignato vedendo ragazzi che provavano a guardare il loro futuro riflesso sui propri volti, magari imbracciando un violoncello o un clarinetto, o rimirando come avevano saputo trasformare la creta sotto i loro piedi modellando un’opera di poesia. Questa dialettica esistenziale, costruita su documenti, fallimenti, delusioni, eppur contigua a entusiasmi, inni alla bellezza, luminosi desideri di riscatto, sta alla base della sequenza di Pignato.
Allora, il nostro fotografo conduce la sequenza sul ritmo di una “passeggiata” nel tempo e nello spazio di questo quartiere. Dialoga sommessamente con i giovani che lo abitano, li segue nella loro semplice grazia pasoliniana, li ammira in salti e gesti che vorrebbero essere atletici e invece sono solo un modo di vivere il tempo in un contesto che ormai sembra di avere rinunciato al futuro.
La sequenza, inoltre, procede con piccole frasi intervallate da fotografie talmente pregnanti per forza visiva e per allusione narrativa che si è costretti a ricominciare la lettura. Il giovane Pignato ha già assimilato i dettami del buon apprendistato reportagistico: nel ritrarre l’insieme non soffoca mai il particolare; nella composizione del fotogramma organizza sapientemente la gerarchia dei centri di interesse della sua visione e “per” la nostra visione.
Insomma, conduce lui il gioco della narrazione e lo fa con assoluta onestà e rispetto per coloro che gli regalano il loro volto e il loro giorno.
Pippo Pappalardo
Antonio Pignato “Amo Librino” 2023
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