Mostre Personali 2023 – Massimo Privitera – Luce subita

MedPhotoFest 2023 - Mediterraneum4 MedPhotoFest 2023
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Indice

Intro

MASSIMO PRIVITERA      

Luce subita

La fotografia è relazione. Ogni foto è per me un ritratto e l’immagine finale è il frutto della relazione tra l’autore ed il soggetto.

Fotografare è godere del viaggio senza la distrazione del pensiero della meta che riesco a raggiungere, quasi inconsapevolmente, come naturale conseguenza del viaggio stesso. Fotografare è terapeutico, libera la mente per chiarificare lo spirito, una dialisi che rimuove le sostanze di scarto dal corpo.

Non riesco a spiegarmi con le parole e spesso non riesco nemmeno a rendere l’idea dei miei pensieri, quando realizzo una foto però quella è lì, concreta ed inequivocabile.

Massimo Privitera

“Quando si è costretti in un luogo, anche solo per un certo tempo, è davvero possibile che si vedano alcune cose per la prima volta? E’ possibile che una sensazione costretta e al limite del tedio diventi creativa? Fotografare è, letteralmente, ‘disegnare con la luce’ e a Massimo è successo che ciò che ha guardato meglio, potremmo dire osservato, è la luce.

La luce da strumento diventa s-oggetto, anche di sé stessa: attraverso la luce Massimo fotografa ciò che osserva, la luce. Il s-oggetto non racconta attraverso un filo narrativo, il s-oggetto è ‘tassonomizzato’, potremmo dire che questo è uno studio sulla luce, presentato in griglie, in tavole, come in un’enciclopedia. Quando si è costretti in uno spazio-tempo, alcune cose si vedono per la prima volta, altre si vedono meglio e la luce – carceriere nei tempi co-stretti di queste foto – non è più quella cosa che divampa, rende belli gli oggetti, conferisce atmosfera alla casa, quantomeno non solo e non più solo questo, perché diventa subita, viste le circostanze.

E’ lì che Massimo focalizza il nodo tedioso: guardandosi intorno, più e più volte, sollevandosi dagli oggetti, tutto si riduce ad alla luce. E allora fa di ciò che subisce il s-oggetto della ricerca, detonando in modo creativo ma con fare rigoroso – a livello di ripresa e di layout – quel tedio costretto, scomponendo quei tempi-nemici. Spezzettando gli attimi come la fotografia sa fare, il ‘problema’ è frantumato e piano piano più digeribile.

La creatività è una cura, l’indagine una porta per evolvere. Massimo ha guardato le crepe: “poter scegliere influisce nella percezione delle cose? le immagini sono sempre state lì, io non le vedevo.”

Valeria Pierini

(www.valeriapierini.itwww.incontridifotografia.it)


Approfondimenti


Intervista a Massimo Privitera su Punto d’Incontro



Antonio Parrinello e Massimo Privitera
Antonio Parrinello e Massimo Privitera


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