Frank Horvat Vincitore Premio Mediterraneum 2018 per la Fotografia

Frank Horvat
Frank Horvat

Premio Mediterraneum 2018 per la Fotografia d’Autore

Ho realizzato queste tre serie tra il 1976 e il 1986. Solo più tardi ho cominciato a considerarle
come un insieme e a definirle Il mio trittico.
Naturalmente ho scattato parecchie centinaia di rullini 24×36, di cui conservo alcune centinaia di
stampe nel mio archivio. Scattandole, non le percepivo come un insieme (e del resto, ho realizzato altri
lavori fotografici nello stesso periodo). Ma in retrospettiva, trovo in esse una certa unitarietà – benché
(o proprio perché) si potrebbe dire che sembrano essere state effettuate da tre fotografi diversi.
Qualcuno mi ha rimproverato per il mio eclettismo – ma io non avrei potuto lavorare
diversamente.
Frank Horvat, 2017

Frank Horvat nasce nel 1928 ad Abbazia, ora in Croazia, quand’era ancora Italia, da padre
medico e madre psicoanalista; gli eventi politici europei portano la famiglia in Svizzera, a
Lugano, dove frequenta il Liceo e dove rimane per tutto il tempo della guerra. Proprio a Lugano
il suo primo incontro con la fotografia, barattando la sua collezione di francobolli con una Kodak
Retina 35mm. A Milano, dove si trasferisce nel 1947, studia arte all’Accademia di Brera ed inizia
la sua attività di fotografo professionista freelance per i giornali italiani, tra cui “Bellezze d’Italia”
che si avvale della grafica di Franco Grignani, e poco dopo, a Parigi, incontra Henry Cartier-
Bresson e Robert Capa con i quali entra subito in sintonia e dai quali apprende la spontaneità
dell’immagine. Viaggia per alcuni anni in Europa e in Asia dove realizza i suoi primi reportage
che sono pubblicati da Die Woche, Paris Match, Life, Stern ecc.
Dal 1957 al 1989 è uno dei massimi fotografi interpreti della moda europea (Jardin des
Modes, Elle, Vogue, Harper’s Bazaar, Esquire, Glamour, Queen, ecc.) Frank Horvat entra nella
schiera dei grandi reporter di Magnum dove milita come associato dal 1958 al 1961.
Fin dall’inizio degli anni ’60 è attratto dall’idea di realizzare libri fotografici, idea che lo
affascinerà sempre e nascono così i suoi primi due libri, J’aime le Streep-tease e J’aime la Television.
Seguiranno, tra diversi servizi di moda e reportage per Revue molti progetti per l’editoria, spesso
tematici, come Portraits of Trees, Very Similar, New York up and down.
Negli anni ‘90, Horvat si decide ad un altro cambiamento radicale, adottando l’informatica.
Per cominciare, con Yao the Cat (1993), seguito da Bestiarium, Walks around Bulogne-
Billancourt e Le metamorfosi di Ovidio, in cui trasgredisce la regola bressoniana del “momento
decisivo”, e combina immagini (o frammenti di immagini) realizzate a momenti ed in luoghi
diversi. La novità non è tanto il fotomontaggio, quanto l’ambiguità creata da queste composizioni
che quasi non rivelano l’artificio, anche se Horvat riconosce che potrebbero essere considerate
estranee alla fotografia. È in parte per questo che Horvat non prosegue in questa direzione, che
riprende solo 14 anni più tardi con il progetto A Trip to Carrara.
La complementarità tra fotografia tradizionale, prima analogica, poi digitale, e la
postproduzione informatica diventa evidente nel suo saggio Figures Romanes (pubblicato con
un testo di Michel Pastoureau). Questa raccolta di immagini è il risultato di due anni di ricerca
sulla scultura romanica in Francia (XI et XII secolo).
I tre progetti successivi di Frank Horvat sono forse il suo lavoro più personale 1999, a
daily report, foto-diario dell’ultimo anno del millennio, realizzato con un piccolo apparecchio
analogico destinato ai dilettanti, seguito da La Véronique (2002-2003), nel quale Horvat integra
nel suo lavoro gli effetti di un problema cardiaco di cui soffre in quegli anni, limitandosi a
fotografare, con la sua prima Nikon digitale, in un raggio di 30 metri nella sua casa in Provenza o
nelle immediate vicinanze e Eye at the fingertips, un progetto che realizza a partire dal 2006 e che nel quale tutte fotografie sono fatte con una fotocamera digitale compatta, molto più leggera e introdotta appunto in quegli anni.
Nei tre progetti, Horvat esplora i piccoli miracoli della vita quotidiana, contro la tendenza di quella fotografia che tende a mettere in mostra quello che sembra eccezionale o estremo.
Ma ciò che soprattutto lo interessa è che queste immagini, che potrebbero essere considerate dei “candid shoots” e che sono realizzate con un apparecchio che qualsiasi dilettante può acquistare, rappresentano invece la somma delle proprie esperienze visuali ed emozionali, ridotte alla loro essenza da una rigorosa eliminazione di tutto ciò che lui – nei momenti in cui le scatta, le seleziona e le ritocca – giudica superfluo o distraente.
Nel 2008 stampa un suo prezioso libro d’artista che illustra sapientemente e con raffinato erotismo il poema erotico del settecentesco poeta veneziano Zorzi Baffo. Su questo libro, in edizione limitatissima, quaranta copie in tutto e solo per gli amici, Horvat ha poi creato una piccola serie di volumi (testi e fotografie) riservati ai collezionisti e stampati digitalmente dall’autore.
Una sua recente impresa è stata la realizzazione di un’applicazione per iPad, intitolata Horvatland, un viaggio attraverso un mente che riunisce più di duemila fotografie prodotte nel corso di 65 anni, oltre duecentomila parole di testo e venti ore di commenti.
Frank Horvat ha cominciato ad esporre il proprio lavoro facendo parte della famosissima mostra “Family of man”, che si tenne al MOMA di New York nel 1955; in seguito sue personali si sono tenute annualmente in molteplici Musei d’arte moderna e Gallerie europee ed americane. I suoi lavori sono presenti nei più prestigiosi Musei d’arte del mondo e nelle più importanti collezioni private
europee ed americane.
Tra gli innumerevoli premi e riconoscimenti assegnatigli negli anni, nel 2008, Frank Horvat ha ricevuto il premio della Fondazione del Centenario di Lugano (Svizzera) per il suo contributo alla cultura europea. Nel febbraio 2018 i Musei Reali di Torino dedicano a Horvat, presso le Sale Chiablese, una grande mostra fotografica intitolata Frank Horvat: storia di un fotografo, curata da lui stesso, nella quale per la prima volta vengono esposti 31 scatti di altri celebri fotografi appartenenti alla collezione privata di Horvat, a cui si aggiungono 210 scatti dell’artista.
Frank Horvat vive tra Parigi – Bulogne-Billancourt, per la precisione – e Cotignac, assieme a sua moglie Veronique, ed è tuttora professionalmente attivo e cura personalmente, sia dal punto di vista della post-produzione che della stampa, ogni immagine da lui creata.
Nel giro di pochi anni, il computer ha trasformato qualsiasi attività umana, dall’arte alla guerra e includendo affari, amore, cibo, farmaci, polizia, prostituzione e trasporti.
Gli ultimi a salire sul treno sono stati i fotografi, per strane ragioni, come a rimpiangere l’oscurità e l’odore del laboratorio. Non nel mio caso! Per me, la digitalizzazione è stata la liberazione da compiti ripetitivi e noiosi, come la misurazione di luce e distanza, bracketing, ombreggiatura, individuazione, archiviazione, ecc.
Lo svantaggio, ovviamente, è che la fotografia (apparentemente) è diventata così facile, che la vera difficoltà, al giorno d’oggi, è quella di convincere la gente a osservare le tue foto, semplicemente perché ce ne sono così tante migliaia di miliardi nella rete!
Ma questo è esattamente il tipo di sfida che ho scelto di portare avanti, sia attraverso il mio progetto in corso An Eye on the Fingertips, sia attraverso il mio sito horvatland.com
Frank Horvat


1928

Born on April 28th, in Abbazia, Italy (now Opatija, Croatia). My parents, Karl and Adele Edelstein, were both medical doctors, though my mother was to become a psychoanalyst.

1939 – 1945

Lived in Lugano, Switzerland. When I was fifteen, I swapped my postage stamp collection against a 35 mm Retinamat camera.

1947 – 1950

Moved to Milano, Italy. I first studied art, at the Accademia di Brera, then worked in an advertising firm, then purchased a Rolleicord camera and freelanced for Italian magazines.

1950

First trip to Paris, where I met Henri Cartier-Bresson and Robert Capa.

1952 – 1953

Trip to Pakistan and India, as free-lance photographer.

1954 – 1955

Moved to London, working mainly for LIFE and PICTURE POST.

1955

Moved to Paris, where I still live.

1957 – 1962

Became a fashion photographer, traveling between Paris, London and New York, working for JARDIN DES MODES, ELLE, GLAMOUR, VOGUE, HARPER’S BAZAAR, etc. Between 1958 and 1961 I was part of MAGNUM as an associate photographer.

1962 – 1963

Work on two books: STRIP-TEASE and TELEVISION. Trip around the world, for the German magazine REVUE.

1964 – 1988

Fashion and advertising photography in Europe and the USA.

1976 – 1986

Personal projects : “PORTRAITS OF TREES”“VERY SIMILAR”“NEW YORK UP AND DOWN”“GOETHE’S JOURNEY TO SICILY”.

1986 – 1987

Worked on “ENTRE VUES”: interviews with famous photographers, published in French by Nathan, Paris, in 1988.

1989

Began experimenting with digital imaging.

1990 – 1998

Working mainly on projects for books: “SCULPTURES BY DEGAS”“BESTIARIUM”“MYTHOLOGIES”“WALKS AROUND BOULOGNE-BILLANCOURT”“HISTORY OF FASHION AT MUSÉE GALLIERA”“ROMANESQUE SCULPTURES”.

1998

First website: HORVATLAND.

1999

Working on “1999, A DAILY REPORT”.

2000

Film FRANK HORVAT, 1999, on ARTE.

2003 – 2004

Photographs of “LA VERONIQUE”: 50 yards around my house in Provence.

2005

Photographs of the “SCULPTURES BY ROBERT COUTURIER”, for his exhibition at the Musée Maillol, Paris.

2006

Retrospective exhibition at Espace Landowski, Boulogne-Billancourt, France.

2007

Beginning of project “AN EYE AT THE FINGERTIPS”.

2008

Retrospective exhibition WAYS OF AN EYE, at Villa Tamaris, La Seyne, Var, France.
“DE BOCCHE-TETTE-CULI-CAZZI-E-MONE”: illustrations to erotic poems by Zorzi Baffo, a venitian aristocrat of the 18th century.

2009

Publication, under the name of ONLY FOR FEW, of a series of small books reserved for collectors, printed individually at the author’s cost:

  • ADELE EDELSTEIN (or Book about My Mother)
  • DR. KARL HORVAT (or Book about My Father)
  • DE BOCCHE-TETTE-CULI-CAZZI-E-MONE (illustrations to the erotic poems by Zorzi Baffo, a venitian aristocrat of the 18th century)
  • NEW YORK UP AND DOWN (with a text by Franz Kafka)
  • MASKEN UND MANDARINEN (with texts by the german poetess Ingrid Mylo)
  • VRAIES SEMBLANCES (with love poems in 8 different languages)

Creation of a stage play, in collaboration with Hélène Busnel, François Hatt and Roberte Léger : AI-JE EMBRASSÉ NIETZSCHE SUR LE MONTE SACRO? (DID I KISS NIETZSCHE ON THE MONTE SACRO?) Performed at Horvat’s studio in Boulogne-Billancourt.

2010

Began working on HORVATLAND, A TRIP THROUGH A MIND, to my knowledge the first iPad application about photography entirely conceived by the author of the photographs.

Award of PREMIO DEL CENTENARIO, by La Fondazione del Centenario, Lugano, Switzerland.

2011

Publication of the iPad application HORVATLAND.
Award for a photographic career by CRAF, Spilimbergo, Italy.

2012

Began working on a video project : EPPUR SI MUOVE (or MOVING STILLS).
Began working on a retrospective exhibition : THE HOUSE WITH 15 KEYS.

2014

Began working on an application : EYE AT THE FINGERTIPS.
Maillol’s project.

2015

Began to work on the book : PLEASE DON’T SMILE

2016

Began to work on the book : PHOTOGRAPHIC AUTOBIOGRAPHY

2017

Began working on the series : NOTHING SPECIAL



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